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al testo di Rosetta Sacchi
La voce nuova
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Un vacillare con i suoi equilibri i chiaroscuri sfumati in fuga le ombre vere macchie perenni E il ramo spezzato vivo solo nel flash d’un attimo d’autunno L’eco d’un silenzio che ritorna senza novelle. La voce è nuova in una litania che coniuga ieri e domani Il cielo sfiorato nell’altalena l’amaca ondulatoria nel dormiveglia di fantasie possibili in quel fiorire d’ipotesi come ragnatele. La pazienza è il tassello che resta alla tenacia in bilico sull’onda.
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Dedalus
- 14/07/2021 21:04:00
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Abbiamo davanti a noi un testo ermeticamente serrato, ma possiamo ben dire che è aperto a diverse interpretazioni, un testo singolare che letto ad alta voce e con un timbro netto ci fa percorrere un corridoio al quale si può accedere da diverse vie. Già dal titolo "La voce nuova" ci si indirizza verso un qualcosa che preannuncia novità che tali non sono "L’eco d’un silenzio che ritorna/senza novelle", equilibri precari di sempre, scie che inseguono altre scie in un ripetersi costante "Un vacillare con i suoi equilibri/i chiaroscuri sfumati in fuga". E nel dipanarsi dei versi quella "voce" torna ad intonare un canto che ammanto di malinconia si collega al passato ed al futuro "La voce è nuova in una litania/che coniuga ieri e domani", va oltre quella siepe che è la vita che cela sempre il "ciò che accadrà". La poetessa scrive senza illusioni, scrive in mezzo ad un coro di voci, voci che, come la sua, si levano nellaere senza pretese, spontanee e libere. Testo che va approfondito, letto e riletto fino a trovarne il bandolo che lautrice volutamente cela menzionando la pazienza "La pazienza è il tassello che resta alla tenacia/in bilico sull’onda".
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